Incoronata Madre del Buon Consiglio

Un’opera d’eccezionale bellezza architettonica nella storica Capodimonte

L’Incoronata Madre del Buon Consiglio e Regina della Cattolica Chiesa è la Basilica più recente di Napoli. La sua costruzione, infatti, iniziò nel 1920 e fu completata circa quarant’anni dopo. Il progetto è del famoso architetto Giuseppe Veccia e s’ispira, evidentemente, a San Pietro in Vaticano, tanto da essere soprannominata, per questa ragione, “la piccola San Pietro”. L’Edificio Religioso in analisi è legato a doppio filo al personaggio di Maria di Gesù Landi ed al quadro in onore della Madonna del Buon Consiglio che commissionò al celebre pittore Spanò. Un dipinto a cui la tradizione locale riconosce doti miracolose: nel 1884, dopo essere stato mostrato dalla proprietaria, avrebbe arrestato l’epidemia di colera che attanagliava la città e, nel 1906, è stato considerato l’artefice del ritorno della serenità a Napoli dopo l’eruzione del Vesuvio. Un’opera a cui fu concessa, nel 1912, l’incoronazione da parte di Papa Pio X. Maria di Gesù Landi si spense il 26 marzo 1931 e non riuscì a vedere l’opera ultimata.

Di grandissimo pregio sono le opere presenti all’interno della Struttura. Sulla controfacciata, in particolare, si possono ammirare L‘Incoronazione della Vergine di Giovanni Battista Beinaschi, La Natività di Giovanni Balducci e La Deposizione di Marco Pino. Nelle cappelle e nelle navate laterali sono visibili importanti quadri come Sant’Antonio di Carlo Sellitto, Santa Maria Maddalena della Scuola di Andrea Vaccaro, L’Estasi di San Nicola di Giuseppe Simonelli oltre ad una Vergine attorniata da apostoli del Filone di Fabrizio Santafede. Alcune cappelle ospitano le tombe delle principesse di Casa Savoia, delle Duchesse d’Aosta, dei Cardinali Alessio Ascalesi, Corrado Ursi, Michele Giordano e, ovviamente, di Maria di Gesù Landi.

Nel Piazzale della Basilica vi è, inoltre, una nuova entrata monumentale alle Catacombe di San Gennaro, rappresentata da un grande busto del santo alto più di quattro metri, per quindici quintali di peso. La scultura, la più grande del suo genere presente in città, è stata realizzata da Lello Esposito.

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